Pellegrinaggio Assisi e dintorni 27 aprile – 1 maggio 2018

E’ stato bellissimo.

 

Ci potremmo fermare qui e chiudere il pezzo. Qualunque aggiunta sarebbe non necessaria, per chi ha avuto la fortuna di partecipare.

Ma non tutti abbiamo avuto la possibilità di prendere parte a questo bel momento di vita comunitaria e sarebbe egoistico non rendere partecipi gli altri della propria esperienza, della propria gioia.

 

Non volendo far recriminare alcuno né esaltandosi per il buon esito , è un piacere condividere con chi legge la gratitudine al Signore per il tempo speciale che ci ha concesso e durante il quale ci siamo sentiti in intimità con lui.

Ci sono luoghi nel mondo e tantissimi in Italia, dove si sperimenta, più che altrove, la presenza del Signore Dio accanto a noi. Certo possiamo fare deserto e silenzio ovunque ci troviamo, certo possiamo vedere e toccare il Cristo in ognuno dei nostri fratelli più piccoli, certo abbiamo la presenza viva e vera di Gesù nel S.S. Sacramento ma … ogni tanto è salutare, per l’anima, visitare quei luoghi e respirare quell’atmosfera che sono gli stessi che hanno calpestato, segnato, vissuto, intriso della propria immortale presenza quei Santi che, per la grandezza della loro umiltà, hanno segnato la storia della Chiesa e, senza timore di essere smentiti, dell’umanità.

 

Valore aggiunto, a questo già immenso dono di spiritualità profonda, è stata l’opportunità di vivere i vari luoghi della fede che abbiamo visitato sia anche nella dimensione di coppia e sia anche nella dimensione di gruppo. Meglio: nella dimensione di comunità di famiglie.

 

E’ stato rincuorante percepire, oltre che con i sensi, la vicinanza della guida premurosa e discreta di Don Giuseppe. Autentico pastore dedito alla cura delle pecore. Di tutte. Sia di quelle più esperte, vedi quella (quello) ottantenne, che di quelle più in erba, vedi quella di otto anni.

 

E’ stato, di per sé, affascinante soggiornare a Roccaporena, la località vicino Cascia, che ha dato i natali a Santa Rita e dove ella ha vissuto. Che poi è a pochissimi chilometri da Norcia, la città di San Benedetto.

Ovviamente, il cuore del pellegrinaggio è stato ripercorrere i passi di San Francesco d’Assisi. Partendo dal varcare la soglia della Porziuncola, il piccolissimo santuario cuore della Basilica di Santa Maria degli Angeli, nei pressi della quale San Francesco si addormentò nel Padre. Per l’intercessione del grande Santo e per concessione del Sommo Pontefice Onorio III, varcando la porta della Porziuncola si può guadagnare l’Indulgenza del Perdono.

Quindi, è stato emozionante celebrare la S. Messa nella Basilica inferiore di San Francesco in Assisi, il cui altare è posto proprio sopra la tomba del Santo; visitare l’Eremo delle Carceri luogo di raccoglimento e preghiera; pregare sulla tomba di Santa Chiara, compagna di vocazione di San Francesco; chinarsi di fronte al crocifisso di San Damiano, che San Francesco vide animarsi e udì parlare.

E, poi, un’esperienza che arricchisce tanto il proprio bagaglio spirituale, è stato immergersi nel profondo della natura incontaminata che circonda quello che, non a caso, è annoverato “tra gli alti luoghi dello spirito”: il complesso del romitorio sul monte della Verna. Qui il corpo di San Francesco fu segnato delle stesse piaghe del Crocifisso. Un culmine di intimità del Frate con il suo Signore che, inesorabilmente, se col cuore scevro da mondanità, in questo luogo sperimenta pure ogni pellegrino che, con fede ed umiltà, si pone in preghiera. Infine, sulla via del ritorno verso Bocale, per non perdere la buona occasione, siamo stati a Collevalenza. Qui sorge il Santuario dell’Amore Misericordioso, voluto da Madre Speranza. Ella, ispirata dal Signore, vi fece scavare un pozzo, la cui acqua, allo stesso modo in cui si guarisce dal peccato, aiuta a guarire dai mali del corpo. Si tratta di una piccola Lourdes Italiana.

 

Speriamo che ci sia modo di organizzare anche in futuro, magari, come stiamo cercando di programmare, alla fine di ogni anno pastorale, l’opportunità buona di altri momenti di condivisione. Vi sia modo di essere più comunità, più uniti, sempre aperti a tutti coloro vogliono partecipare, alla fine di un cammino di fede percorso insieme dal gruppo, ad iniziative, come questa, di svago, di amicizia, di convivialità ma anche di verifica ed approfondimento di una fede sempre da confrontare ed alimentare.

 

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Collegamento al video della messa concelebrata da Don Giuseppe ( <- Fai click sul link a sinistra)

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